STORIA DEL GRUPPO PELL E OSS
L'ALPINISMO
MONZESE DAL 1946 AL 2006
Il 30 aprile 1946 nasceva in seno alla U.O.E.I. UNIONE OPERAIA ESCURSIONISTI ITALIANI, Il gruppo PELL e OSS.
I soci fondatori BERTI ROMOLO, CASATI FLORIO, LAZZARONI ACHILLE, BRIOSCHI CARLO, PENNATI PINO, BERTI PIERO, MOSI FELICE, OGGIONI PINO, CEREDA FRANCO, FEDELI LUIGI, si erano ritrovati dopo le dure peripezie della guerra, ed avevano ricominciato le arrampicate che già alcuni di loro avevano praticato negli anni anteguerra.
L'attività si svolse all'inizio principalmente con escursioni e arrampicate tra le guglie della Grigna e del Resegone.
I soci diventarono subito numerosi trascinati dall'entusiasmo che i fondatori seppero trasmettere.
In quel anno il 1946 si riuscì perfino ad organizzare un accantonamento di ferragosto, nella zona dell'Ortles-Cevedale, dove furono saliti dalla maggioranza dei partecipanti, il Gran Zebrù, l'Ortles e il Cevedale.
Negli anni seguenti gli accantonamenti di ferragosto divennero una tradizione e permisero a molti soci di salire le cime più belle e difficili di molti gruppi Dolomitici.
Oltre le arrampicate furono effettuate in quel periodo, molte gare di corsa in montagna, tra cui la Monza-Resegone e moltissime gare di fondo con ottimi risultati.
Il 1948 è un anno importantissimo per questo gruppo; entrano a far parte dei "giovanissimi" e i loro nomi si inseriranno nella rosa dei più forti alpinisti italiani.
I loro nomi sono: Walter Bonatti, Andrea Oggioni, Josve Aiazzi, Baldassare Alini, Walter Paganini, Emilio Villa, Gaetano Maggioni, Felice Battaglia, Carluccio Casati e dietro di loro una schiera numerosissima di altri giovani.
Questi ragazzi iniziarono un'era nuova dell'alpinismo e nel giro di poco tempo arrivarono con sicurezza al 6° grado salendo le vie più difficili della Grigna.
Tre di loro, Walter Bonatti, Andrea Oggioni, Josve Aiazzi, dal 27 al 29 giugno di quel lontano 1949 accompagnati da Giulio Viganò salgono in prima ripetizione la via Oppio-Colnaghi al Croz dell'Altissimo di 6° grado nel Gruppo di Brenta, ed è questa ascensione che da il via a una serie di scalate eccezionali effettuate negli anni seguenti.
Ai primi di agosto 1949 un'altra eccezionale impresa viene compiuta dei Pell e Oss, in tre giorni di dura scalata, sotto l'imperversare del brutto tempo, Andrea Oggioni, Josve Aiazzi e Baldassare Alini a comando alterno, scalano la levigatissima parete Nord-Est del Pizzo Badile per la via Cassin, in prima ripetizione Italiana. Sempre nell'agosto dello stesso anno, Walter Bonatti con Andrea Oggioni e Emilio Villa con Bianchi Mario, ripetono due fra le più impegnative scalate nel gruppo del Monte Bianco, la parete Ovest dell'Auguilles Noir de Peterey salite dai primi tre per la via Ratti-Vitali di 6° grado e subito dopo da tutti e quattro gli alpinisti, lo sperone Nord della Punta Walker alle Grande Jorasses per la via Cassin, due prime ripetizioni italiane che suscitarono enorme risonanza nell'ambiente alpinistico internazionale.
Nello stesso periodo veniva scalata, con tre bivacchi, la via Vinatzer in Marmolada di 6° grado da Baldassare Alini e Josve Aiazzi: Nel medesimo anno si svolge con successo l'attendamento di ferragosto ai piedi del Cervino. Esso viene scalato per la via normale da numerosi soci e due cordate composte da Casati Carluccio con Lazzaroni Achille e da Mosi Felice, Casati Florio e Berti Piero per la difficile cresta di Furggen.
L'agosto del 1950 rivede i Pell e Oss accampati ai piedi del Monte Bianco salito da molti di loro per diversi itinerari. In quel periodo Walter Bonatti assieme a Barzaghi Camillo compie un primo tentativo di salita sulla strapiombante parete Est del Gran Capucin, fallito però per le avverse condizioni del tempo. L'anno seguente Walter Bonatti ritorna ed in cordata con il torinese Luciano Ghigo e dopo tre giorni di scalata riesce a superare questa formidabile parete rompendo così il mito di inaccessibilità che questa montagna, tentata anche dai più forti scalatori del tempo, aveva mantenuto.
Le scalate fatte in questi anni hanno dell'incredibile; basti pensare all'equipaggiamento dei quei tempi e ci sarebbe da rabbrividire. Le corde erano di canapa e dopo una nevicata diventavano rigide e dure e ritornare a corda doppia era un rischio continuo. L'abbigliamento poi era per lo più il residuo dei panni militari della guerra, le scarpe erano rattoppate alla meglio e le suole tenute assieme a forza di chiodi da calzolaio.
Negli anni seguenti, l'attività del gruppo si fa sempre più intensa e nell'intero arco alpino vengono effettuate ascensioni di rilievo eccezionale. Attirati da questa popolarità che si è creata attorno alla Pell e Oss, molti altri giovani vengono ad ingrossare le file del gruppo. Fra questi si mettono in evidenza, con bellissime scalate Pino Sacchi, Berti Filippo, Viale Delfino, Bonfanti Giorgio, Augusto Fumagalli, Francesco Colombo, Umberto Monguzzi, Emilio Cazzaniga. Nel 1954 la Pell e Oss raggiunge il suo massimo splendore, con la partecipazione di Walter Bonatti alla spedizione Italiana al K2:
Bonatti è il più giovane tra i componenti, ma è anche uno dei più forti, ed è lui che con un bivacco a più di 8000 metri, riesce a portare l'ossigeno che permetterà a Compagnoni e Lacedelli di arrivare in vetta al K2. L'anno seguente Walter Bonatti compie una impresa che supera ogni limite raggiunto nell'alpinismo. In sei giorni con cinque bivacchi in parete sale da solo in prima ascensione il vertiginoso spigolo Sud-Ovest del Petit Dru, superando difficoltà continue di 6° grado.