E’ la cima principale del Gruppo della Marmolada, la più elevata delle Dolomiti e nonostante ciò non la più difficile.
1862 – Si inizia a fare il nome di colui che giustamente sarà chiamato “il padre delle Dolomiti”. Colui che insegna ai cacciatori l’arte di arrampicare. Colui che istruisce le prime guide alpine e con esse sale le più alte cime: Paul Grohmann.
Conosciamone subito l’animo con la prima vetta da lui raggiunta. Si tratta della Punta di Rocca, (Marmolada) dove trova il termometro ed il biglietto lasciati da John Ball , i quali gli tolgono l’onore della “prima”. Paul Grohmann tenta perciò di vincere perlomeno in altezza, cercando invano la traversata verso la più alta Punta Penia (Marmolada).
1864 - La Punta di Penia (3342 m.), è la più alta cima della Marmolada, più volte tentata dalle valorose guide locali, sempre dal ghiacciato versante settentrionale, dopo un primo approccio nel 1862 fu raggiunta due anni dopo da Paul Grohmann con le guide Angelo e Fulgenzio Dimai, partendo dai casolari della Fedaia, il pascolo delle pecore oggi sommerso dal lago artificiale.
1876 - Giovanni Battista Della Santa insieme a Clemente Callegari guidò Cerase Tomè e Alberto De Falkner nella prima salita alla Punta Penia (Gruppo della Marmolada) per il ghiacciaio occidentale.
1901 – Le due famose guide Michele
Bettega e Bortolo Zagonel
ingaggiati dall’alpinista inglese Beatrice
Thomasson realizzano la prima salita della parete Sud di Punta
Penia (Marmolada) lungo un itinerario di estrema logicità e di notevole
difficoltà, più volte tentato invano da altri alpinisti.
Come d’abitudine per gli
scalatori inglesi (fra i quali il grande Mummery)
anche Beatrice Thomasson, giunta in
vetta, stappa una bottiglia di Champagne. Sono poi costretti a scendere
per il ghiacciaio con le pedule fradice, non trovando gli scarponi che dovevano
essere recati lassù da un portatore.
1902 – Georg Leuchs e il fratello, effettuano la prima ripetizione della parete Sud di Punta Penia (Marmolada) della via Bettega realizzando in alto la variante Leuchs.
1908 - Il primo italiano a salire la via sulla
parete Sud di Punta Penia (Marmolada) della via Bettega fu
Arturo Andreoletti, che esplorava in quegli anni l’agordino anche a
scopi di ricognizione militare.
1929 – Una sconosciuta guida di Canazei, lontana dalle polemiche e dagli ambienti di rito, e digiuna dei conflitti etici in corso, realizza un itinerario nella più ferrea logica antica, “dove ogni metro fuori via è stupido ed inutile” E’ Luigi Micheluzzi, ventenne, coinvolto da Roberto Perathoner e Demetrio Christomannos che armati di una corda di canapa, due martelli e sette chiodi, innalzano di nuovo il limite dell’arrampicata. Micheluzzi è arrampicatore istintivo che si allena regolarmente sui sassi vicino a casa.
I tre, dopo un bivacco in un’umida e fredda gola, aprono una via con diversi passaggi di 6° grado. Nella parete finale inoltre superano un tetto con brutale ed atletica arrampicata d’incastro. Lì Micheluzzi perde dalla tasca la “luganega” (salsiccia) e la pipa, suoi “attrezzi” indispensabili da bivacco: “Anche la pipa ho perso, porca miseria, quella sì che mi è dispiaciuto”.
A sostegno di quest’impresa, che sarà presto dimenticata e dovrà aspettare i giudizi di Hermann Bhul, Jean Couzy e Reinhold Messner per essere rivalorizzata, citiamo il numero di chiodi usati, ben 6! e la parete superata: la Sud della Marmolada.
Osservatore privilegiato, “Tita” Piaz che si trova a percorrere una via adiacente. Toccherà a lui difendere Micheluzzi da Walter Stösser, che ripetuta la via, intende appropriarsene come prima ascensione. Ciò accade perché la notizia della salita italiana non giunse agli alpinisti di lingua tedesca. E’ il primo 6° grado della Sud della Marmolada di Penia.
1932 – 1932 - Gian Battista (Hans) Vinatzer compie la prima ripetizione della via Micheluzzi sulla Sud della Marmolada di Penia. In 12 ore, arrampicando scalzo perché nel viaggio in bicicletta dal suo paese perde le pedule!.
1950 - Hermann Buhl e
Kuno Rainer, realizzano in
invernale sulle Dolomiti, la via Soldà sulla parete Sud-Ovest
della Marmolada di Punta Penia, una magnifica impresa di eccezionale
valore tecnico, compiuta dai due scalatori austriaci di indiscusso valore.
Sicuramente la via Soldà sulla parete Sud-Ovest della
Marmolada è più difficile e problematica della via Comici sulla Nord
della Grande di Lavaredo, in quanto l’arrampicata si svolge lungo camini
molto incassati e profondi, intasati di neve e ricolmi di ghiaccio traslucido.
1969 –Reinhold Messner e Konrad Renzler salgono la Marmolada di Penia in libera per la nuova nata la via Sudtirolerweg.
1982 – E’ l’anno di Maurizio
Giordani, dopo più tentativi,con Franco
Zenatti, sale tra la Punta Rocca e la Punta Penia (Marmolada)
aprendo la via Rovereto (5c/A3 con qualche chiodo a pressione). Entra
così nel “mondo magico” della Marmolada, che non riuscirà più a lasciare.
Rileverà il testimone di Heinz
Mariacher, ripetendone tutte le vie e poi aprendone moltissime di nuove. Lo
stile è: chiodatura minima o inesistente, sicurezza psicologica necessaria,
apertura naturalmente dal basso e senza ispezioni; ma anche lui usa lo
spezzettamento della via, fa qualche tiro, poi torna, anche per altra via e
ricomincia, per essere sempre al meglio.