Il Kangchenjunga è la terza
montagna più elevata della Terra. Situata al confine fra il Nepal
e lo stato indiano del Sikkim, dal 1838 al 1849 è stata ritenuta la
vetta più elevata del pianeta. Nel 1849 rilevamenti britannici appurarono che
l'Everest e il K2
erano più elevati. Il Kangchenjunga
è il più orientale degli "ottomila" dell'Himalaya.
L'origine del termine Kangchenjunga è incerta e controversa
ma una delle versioni più diffuse è quella che attribuisce alla parola la
traduzione "cinque forzieri della grande neve" con riferimento ai
cinque picchi di cui è composto il massiccio.
Fu scalato per la prima volta nel 1955 da George Band e Joe Brown, facenti parti di una
spedizione inglese guidata da Charles
Evans. Il primo tentativo di scalata risale al 1905 da parte di quattro membri della spedizione guidata da Aleister Crowley, che morirono a
causa di una valanga. Valanghe e smottamenti sono molto frequenti per via delle
abbondanti precipitazioni.
KANGCHENJUNGA (I cinque tesori della grande neve) 8597 m.
1929 - Una spedizione tedesca, dopo cinque giorni di intenso maltempo che ne seppellisce l'attrezzatura, abbandona il tentativo di raggiungere la vetta passando dalla parete Nord-Est dopo essere giunta a 7400 m.
1930 - Ad una spedizione composta da britannici, tedeschi e austriaci viene accordato il permesso di passare dal Nepal per tentare la scalata della parete Nord-Ovest. Il tentativo è abbandonato dopo che una valanga uccise un membro della spedizione.
1931 - Un'altra spedizione tedesca tenta la parete Nord-Est ma abbandona dopo due tentativi, alcune vittime e svariate defezioni per malesseri.
1955 - La spedizione britannica guidata da Charles Evans tenta la scalata della parete Sud-Ovest utilizzando l'ossigeno. I primi a raggiungere la vetta sono Joe Brown e George Band, seguiti da Norman Hardie e Tony Streather in un successivo tentativo. Per rispetto ad una leggenda locale la vetta è inviolata, a tutt'oggi non vi sono bandiere o altri contrassegni.
1973 - Una spedizione giapponese riesce a raggiungere la vetta passando dalla parete Sud-Ovest, uno dei due alpinisti muore colpito da una roccia caduta.
1982 - Conquistano la vetta Innocenzo Menabreaz, Oreste Squinobal e lo sherpa Nga Temba grazie alla spedizione promossa dall'Unione Valdostana Guide di Alta Montagna. Capo spedizione Franco Garda e medico spedizione Giuliano Sciandra.
1982 - Reinhold Messner, Friedl Mutschelecher e lo sherpa Ang Dorje aprono una nuova via sulla parete Nord Ovest.
1983 - Prima scalata in solitaria fatta dal francese Pierre Beghin.
1985 - Due alpinisti iugoslavi, Bornt Bergant e Tomo Cesen, effettuano la prima scalata della Parete Nord.
1986 - Due alpinisti polacchi effettuano la prima scalata invernale, raggiungono la vetta l'11 gennaio.
1991 - Il primo tentativo di scalata effettuato da due alpiniste donne finisce tragicamente, i loro resti verranno trovati poco prima della parete finale.
1992 - L'alpinista polacca Wanda Rutkiewicz è dispersa in una tempesta di neve mentre tenta di raggiungere la vetta.
1995 - Nella "gara" fra lo svizzero Erhard Loretan e il francese Benoit Chamoux per divenire il terzo uomo ad aver scalato tutti gli ottomila, mentre il primo raggiunge la vetta, pochi giorni più tardi il secondo sparisce insieme al suo cameraman.
Orografia – Le creste
principali hanno direzione Ovest-nord-ovest, Nord-nord-est (con diramazione Est
alla quota 7741m.), Sud-est
(con tre vette: la Sud 8476 m., la Centrale 8496 m. e la Nord 8585 m.). Alla
quota 8476 m. la cresta Sud-est ha due diramazioni: Sud-sud-est (Sella Talung,
6685 m.) e Est-sud-est (Sella Zemu, 5861 m.). Lungo la cresta Ovest si trova la
Cima Ovest, o Yalungkang, 8505 m.
Prima ascensione: J. Brown e G. Band (spedizione Evans), 25 Maggio 1955, per il versante Sud-ovest e la cresta Ovest.
1979 - 16 maggio. Peter Boardman, Doug Scott e Joe Tasker, (dal colle Nord).
1978 - Oreste Squinobal realizza l’impresa che più gli rende onore: la scalata senza ossigeno del Kangchenjonga, 8597 metri , in Himalaya.
1979 – 16 maggio. Gli inglesi Peter Boardman, Doug Scott e Joe Tasker, raggiungono la cima del terzo Ottomila della Terra, il Kangchenjunga, lungo il severissimo versante Nord-Ovest.
Al ritorno a casa Boardman aveva scritto: «Pare che diventi sempre più fifone a ogni spedizione cui partecipo». E’ finito il tempo degli eroi della montagna.
1992 – Soltanto tre donne fino a quell’anno avevano scalato il K2, tutte e tre durante la disastrosa estate del 1986. Ma ormai erano morte tutte e tre. Liliane Barrard e Julie Tullis erano scomparse quello stesso anno, mentre scendevano dopo aver raggiunto la vetta. La polacca Wanda Rutkiewicz, la migliore scalatrice d’alta quota dei suoi tempi (e forse di tutti i tempi), era sopravissuta al K2 per morire nel 1992, sul Kangchenjunga, dove fu sorpresa da una tempesta poco prima di arrivare in cima. - Karakorum - Himalaya.
1992 - 13 maggio. In primavera muore sul Kangchenjunga l’himalaista più accreditata della storia: la polacca Wanda Rutkiewicz. Aggregata a una pedizione polacco-messicana, ha abbandonato l’ultimo campo ed è scomparsa nella tempesta. Nessuno potrà dire se Wanda Rutkiewicz avesse raggiunto il suo settimo Ottomila e sarà difficile, anche tra qualche anno, decifrare il suo carattere individualista, complesso e tormentato. Prima di partire per l’ultimo viaggio himalayano aveva confidato a Jozef Nyka: “Tutto ciò che mi mancherà dopo la morte saranno le montagne”.