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Francesco Jori – (1889 – 1960)

 

 

(Alba di Canazei 1889 - 1960). - Jori Francesco dopo gli studi alla scuola magistrale di Rovereto fu maestro a Vigo di Fassa e a Mezzocorona.

Alpinista colto e moderno, fu anche una guida alpina molto apprezzata da Tita Piaz, del quale fu spesso compagno. È ricordato soprattutto per due vie importanti e famose: lo Spigolo Sud- Est della Punta Fiames nel Pomagagnon (1909, con Kate Broske) e la parete Nord dell'Agner (1921, con Arturo Andreoletti e Alberto Zanutti). Dopo la Grande guerra, nella quale combatté in Bessarabia nelle file dell'esercito austriaco, fu direttore didattico in Val Gardena; abbandonò l'insegnamento dopo il delitto Matteotti (1924) e s'impegnò come gestore di rifugi: il “Monte Pez “allo Sciliar, il “Coronelle” al Catinaccio e da ultimo il “Castiglioni” alla Fedaia. Per qualche tempo fu anche sindaco di Canazei.

Il figlio di Jori, Mario, fu per molti anni apprezzato gestore del rifugio Marmolada.

 

1909 - Il fassano Francesco Jori con Käte Broske aprirono l’ardua via dello Spigolo Sudovest della Punta Fiames, nel Gruppo Pomagagnon, destinata a diventare una fra le classiche delle Dolomiti.

 

1911 - Tita Piaz sale l’elegante ed affilato Spigolo Sudovest della Torre Delago, scalato con Irma Glaser e Francesco Jori, certamente la via più conosciuta e ripetuta di Tita Piaz. Nonostante l’aspetto vertiginoso, l’arrampicata, elegante ed espostissime, si mantiene nel terzo e quarto grado.

 

1921 14/15 settembre. Arturo Andreoletti, Renato Zanutti e la guida Francesco Jori scalano in prima ascensione la gigantesca parete Nordest dell’Agner, realizzando un’impresa veramente storica di assoluto valore. Tale via, che in 22 ore risolve per camini e fessure (da buoni alpinisti classici) i 1500 metri di parete, è classificata di V grado e non di VI°. Ciò perché, pur avendo molte caratteristiche per essere di VI° grado (l’impegno, la lunghezza, l’ambiente etc.) non ha visto l’uso dei mezzi artificiali e pertanto non si può essere al “limite” delle possibilità umane, e quindi sul VI° grado. Oggi questa via è valutata di V°+ e chiude il periodo dell’alpinismo cosiddetto “Classico”.