(Vallada Agordina 1903 – Belluno 1972) Giovanni Andrich. Alpinista e poi funzionario di una società idroelettrica, agordina. Iniziò ad arrampicare con Attilio Tissi nel 1930, aprendo una difficile via sulla Terza Pala di San Lucano (che venne dedicata a Maria José, la figlia del re Alberto del Belgio, in occasione delle nozze con il principe Umberto di Savoia). La cordata s’impose allora all’attenzione dei migliori alpinisti bellunesi; Giovanni Andrich fu negli anni successivi compagno di Attilio Tissi e di Domenico Rudatis in molte vie di alta difficoltà nel gruppo della Civetta: Spigolo Ovest della Torre Venezia (1931), parete Nordest del Pan di Zucchero (1932, Campanile di Brabante (1933).
1930 – I componenti della Sezione di Belluno del CAI mettono in giro la voce che quelli di Agordo sono più bravi a parlare che a scalare. Con poco tempo, pochi soldi e 30 anni suonati, senza mai aver scalato una montagna, Giovanni Andrich e Attilio Tissi vogliono lavare l’onta aprendo una difficile via sulla Terza Pala di San Lucano. Muniti di una corda e di alcuni chiodi che a malapena sapevano usare, si avventurano verso la salita e dedicheranno la cima a Maria José del Belgio, a commemorazione del suo recente matrimonio e della passione che la famiglia ha per le Dolomiti.
La salita non è particolarmente difficile, ma segna l’inizio di una vera e propria passione per la formidabile cordata Tissi-Andrich. Nel 1972 un gruppo di giovani ripete la via, recuperando un chiodo dal peso di circa due chili.
1930 - Giovanni Andrich e Attilio Tissi vinsero la parete Sud dell’Agner.
1930 – Il grande e grosso Attilio Tissi, fornito di una elevata e proporzionata forza nelle dita, accompagnato da Giovanni Andrich, Attilio Zancristoforo e da Francesco Zanetti, sale in artificiale la famigerata via Casara su gli strapiombi Nord del Campanile di Val Montanaia.
1930 - 24 agosto. Giovanni Andrich e Attilio Tissi ripetono la via Preuss alla Cima Piccolissima di Lavaredo in poco più di due ore e scoprono con soddisfazione di non essere stati impegnati al loro limite.
1930 - 31 agosto. Attilio Tissi e Giovanni Andrich compiono la prima ripetizione italiana della Solleder parete Nord-Ovest del Civetta. Fino a quel momento le ripetizioni della Solleder ammontano a sei, e tutte compiuta da cordate tedesche. Tanto da far dire che questa via “non è pane per gli italiani” Ma la settima ripetizione è appannaggio della forte cordata, seguiti a poca distanza da Hans Steger e Paula Wiesinger.
1931 – I formidabili Giovanni Andrich e Attilio Tissi salgono la parete Nord della Torre Armena. (Pale di San Martino).
1931 – L’impresa considerata più ardua di Attilio Tissi: è generata da un errore: con Giovanni Andrich, Attilio Zancristoforo e Francesco Zanetti, egli si trova impegnato sulla via Stösser-Hall-Schütt sulla Tofana di Rozes, parete Sud. [8] Una fitta nebbia crea la condizione per l’errore. Salgono infatti dritti lungo una fessura-camino, che Walter Stösser si preoccupò di evitare. Questa fessura è unanimemente riconosciuta come la più rischiosa e difficile in arrampicata libera. Estremamente faticosa, essa esclude ogni possibilità di piantare alcun chiodo in quanto bisogna stare ben incastrati con il corpo e con gli arti. La via Tissi-Andrich-Zanetti-Zancristoforo, [9] forse oggi con i friends e gli excentrics si potrebbe lavorare meglio ad una protezione. Werner Schertle la definisce una delle più difficili salite libere delle Dolomiti, e di uguale parere sarà Reinhold Messner che negli anni Settanta la valutata come una delle più dure arrampicate libere delle Alpi. (In seguito nelle Alpi verranno tracciate molte vie di difficoltà nettamente superiore).
1932 - 22 agosto. E’ la conquista della parete Nord-ovest del Pan di Zucchero (Attilio Tissi, Giovanni Andrich, Domenico Rudatis) arrampicata superba dove fu vinto in libera un tratto di V e di VI° grado, detto la “parete volante”.
1933 - 2 settembre. Attilio Tissi, Giovanni Andrich, Domenico Rudatis, Carlo Franchetti e il principe Leopoldo di Brabante in arrampicata libera conquistano il Campanile di Brabante (Civetta). Il Campanile di Brabante è una torre di roccia di modeste proporzioni, ma Attilio Tissi durante la prima salita superò all’inizio una paretina strapiombante con un solo chiodo d’assicurazione, vincendo in stile elegantissimo e pulito un passaggio di assoluto VI° grado. Ancora oggi, il “passaggio d’attacco” del Brabante è un vero e proprio “test” per l’arrampicatore, e non sono pochi anche i nomi celebri e famosi che hanno dovuto arrendersi di fronte alle difficoltà. Altri invece, volendo passare ad ogni costo, hanno riempito il passaggio di chiodi ed hanno anche usato le staffe…!