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Marmolada di Rocca – (

 

 

1860 - John Ball con John Birkbeck Sen. e la guida Victor Tairraz di Chamonix salì la Punta di Rocca in Marmolada, di poco più bassa della vetta principale, e lascia un termometro ed un biglietto a testimonianza della vittoria. Questo risulta essere la prima salita della quale viene lasciata traccia sulla vetta con un biglietto, consuetudine che presto troverà largo impiego.

I tre risalendo il grande ghiacciaio realizzano un percorso che, in fin dei conti, presentava caratteristiche più occidentali che dolomitiche.

 

1862 – Si inizia a fare il nome di colui che giustamente sarà chiamato “il padre delle Dolomiti”. Colui che insegna ai cacciatori l’arte di arrampicare. Colui che istruisce le prime guide alpine e con esse sale le più alte cime: Paul Grohmann.

Conosciamone subito l’animo con la prima vetta da lui raggiunta. Si tratta della Punta di Rocca, (Marmolada) dove trova il termometro ed il biglietto lasciati da John Ball , i quali gli tolgono l’onore della “prima”. Paul Grohmann tenta perciò di vincere perlomeno in altezza, cercando invano la traversata verso la più alta Punta Penia.

 

1965 - Armando Aste e Franco Solina sulla parete Sud della Marmolada di Rocca tracciano la via Canna d’Organo.

 

1969 – L’indomabile Reinhold Messner, dopo aver bivaccato sulla cengia a metà parete della Marmolada di Rocca, raddrizza, sempre in libera, la via Vinatzer-Castiglioni. Messner non è da solo per scelta: «Nessuno aveva voluto partire con lui, perché nessuno credeva possibile salire quei 400 metri in libera. (…). Sulla Punta di Rocca superare in prima ascensione passaggi di 6°/6°+ è veramente una grande impresa.

 

1970 – La Marmolada, terreno d’arrampicata preferito e ricercato nei prossimi anni, riceve la visita di un altro grande alpinista: Alessandro Gogna.

La meta è la direttissima alla Punta Rocca, che viene aperta da Alessandro Gogna assieme ad Alberto Dorigatti, Almo Giambissi e Bruno Allemand. Essi adoperano 101 chiodi e 5 cunei per gli impegnativi 800 metri di parete che salgono con gli scarponi. Volutamente non usano i chiodi a pressione. La via Gogna è compresa tra la via Vinatzer e la via Messner, dove, a dispetto di molti giudizi , è stato possibile salire con mezzi tradizionali e con grande dimostrazione di eleganza e purezza di stile.

 

1978 – 18 novembre. Heinz Mariacher e Luisa Jovane sulla via Messner della Marmolada di Rocca elimineranno i 20 metri di A2 percorrendoli in libera.

 

1982 – Prende vita il capolavoro di Heinz Mariacher e Luisa Jovane. Dopo molteplici tentativi concludono la via Moderne Zeiten (Tempi Moderni). Il tracciato sale tra la Vinatzer con variante Messner e la Gogna sulla parete Sud della Marmolada di Rocca.

 

1982 – E’ l’anno di Maurizio Giordani, dopo più tentativi,con Franco Zenatti, sale tra la Punta Rocca e la Punta Penia (Marmolada) aprendo la via Rovereto (5c/A3 con qualche chiodo a pressione). Entra così nel “mondo magico” della Marmolada, che non riuscirà più a lasciare. Rileverà il testimone di Heinz Mariacher, ripetendone tutte le vie e poi aprendone moltissime di nuove. Lo stile è: chiodatura minima o inesistente, sicurezza psicologica necessaria, apertura naturalmente dal basso e senza ispezioni; ma anche lui usa lo spezzettamento della via, fa qualche tiro, poi torna, anche per altra via e ricomincia, per essere sempre al meglio.