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Wanda Rutkiewicz – (1943 - 1992)

 

 

Wanda Rutkievicz (1943-1992) – E’ nata in Lituania il 4 febbraio 1943. Nel 1946 la famiglia ritornò in Polonia e abitò a Wroclaw, poi a Varsavia. Wanda Rutkievicz conseguì un diploma in Scienza e Ingegneria e lavorò all'Istituto di Macchine Matematiche di Varsavia. Presto scoprì la passione per la montagna. Arrampicò dapprima sulle rocce di casa, poi negli Alti Tatra, dove compì salite straordinarie ed estreme sia in estate che in inverno. Queste, insieme al suo talento naturale, le diedero la capacità e la tenacia richieste per le superbe e difficili salite che doveva compiere in tutto il mondo: Alpi, Norvegia, Pamir, Hindu-kush, Ande, Patagonia, Tibet, Yosemite e, soprattutto, Karakoram e Himalaya.

Come persona, era quella che si dice una bella donna con gli occhi espressivi di un esploratore, e molto elegante. In montagna era di forte volontà e determinazione, e aveva un'enorme resistenza fisica e mentale. Superò attacchi di polmonite e di anemia e, dopo diverse operazioni alle gambe, riuscì a camminare per 300 km sulle stampelle guidando una spedizione femminile polacca al K2. Benché di tanto in tanto arrampicasse in cordate miste, era particolarmente impegnata nell’alpinismo femminile. Era convinta che le donne dovessero raccogliere la sfida, prendere le loro decisioni ed essere pienamente responsabili di loro stesse.

Le principali qualità di Wanda Rutkievicz erano estreme possibilità in fatto di resistenza, intelligenza, determinazione, ambizione, e passione per la montagna. Furono queste le caratteristiche che ne fecero quella brillante alpinista himalayana. Le sue realizzazioni furono leggendarie: nel 1975, con Alison Chadwick e un gruppo di Polacchi, fece la prima ascensione del Gasherbrum III° (7952 m.), allora la più alta vetta non ancora salita; nel 1978 divenne la terza donna e la prima polacca ed europea a salire l'Everest; e nel 1986 fu la prima donna a salire il K2. In 17 anni fece 22 spedizioni all’Himalaya e al Karakoram.

Wanda Rutkievicz si sposò e divorziò due volte; non ebbe figli. Il suo impegno per le amate montagne era totale. La sua vita professionale e privata furono sempre legate alla montagna. Piena di ottimismo e di energia, non poteva abbandonare l'alpinismo, benché avesse perso sulle montagne quasi 30 compagni di cordata.

Persona molto creativa, Wanda Rutkievicz fece diversi film di montagna; i migliori furono «Tango Aconcagua» e «Donne di neve». Scriveva anche bene e dava molte serate di diapositive e lezioni sia in patria che fuori.

Wanda Rutkiewicz una scalatrice classica, romantica-razionale, capace di estrema durezza per sé e i propri compagni e capace di rilevare l’egoismo, la disumanità, la spietatezza dell’alpinismo dei record. Sette “ottomila” dominati.

Il 28 febbraio 1991 Wanda Rutkievicz annunciò ufficialmente la sua intenzione di salire tutti i quattordici 8000, chiamando questo «a caravan to dreams». Voleva attaccare ogni 8000 essendosi acclimatata sul precedente, cosicché il suo corpo funzionasse bene ad alta quota in un processo continuo di acclimatazione. Riteneva che così sarebbe stato possibile salire gli altri 8000 in un tempo relativamente breve. Ma i suoi sogni vennero tragicamente troncati sul Kangchenjunga, dove partecipa a una spedizione polacco-messicana, che tentava la parete Nord.

Il 12 maggio. Wanda Rutkievicz fu vista l'ultima volta a 8300 m, a circa 250 m dalla vetta ma non è più ritornata. Venne data per scomparsa il 13 maggio 1992.

 

Le più importanti salite di Wanda Rutkievicz.

1967 Parete Est del Grépon (3482 m.) - prima salita di cordata femminile

1968 Pilastro Est del Trollryggen in Norvegia – prima salita di cordata femminile

1970 Peak Lenin (7134 m) nel Pamir 1972 Noshaq (7480 m.) - prima salita femminile polacca

1973 Pilastro Nord dell'Eiger (3970 m), via Messner - prima salita di cordata femminile e seconda assoluta.

1975 Prima ascensione del Gasherbrum III (7952 m.)

1978 Parete Nord del Cervino (4477 m.) - prima salita di cordata femminile in inverno.

1978 Everest (8848 m.) - prima salita femminile polacca ed europea e terza femminile assoluta.

1979 Parete Est del Grand Capucin (3838 m.) per la via Bonatti - prima salita di cordata femminile.

1985 Aconcagua (6960 m.) - parete Sud in stile alpino.

1985 Nanga Parbat (8125 m.) per la parete Diamir - prima salita di cordata femminile.

1986 K2 (8611 m.) - prima salita femminile.

1987 Shishapangma (8046 m.)

1989 Gasherbrum Il (8035 m) - in cordata femminile.

1990 Gasherbrum I (8068 m.) - prima salita di cordata femminile.

1991 Cho Oyu (8201 m.) - vetta raggiunta da sola.

1991 Annapurna (8091 m.) - prima donna a salire la via britannica della parete Sud. Vetta raggiunta da sola.

 

 

 


1978 - Wanda Rutkiewicz con tre compagne vinse in ripetizione la parete Nord del Cervino, per l’itinerario solitario di Walter Bonatti.

 

1986 - 23 giugno. L’équipe franco-polacca composta da Liliane e Maurice Barrad, Michel Parmentier e Wanda Rutkiewicz tocca la cima dalla via normale del K2, e in discesa viene sorpresa dalla bufera: i due Barrad non fanno più ritorno.

 

1992 - 13 maggio. In primavera muore sul Kangchenjunga l’himalaista più accreditata della storia: la polacca Wanda Rutkiewicz. Aggregata a una pedizione polacco-messicana, ha abbandonato l’ultimo campo ed è scomparsa nella tempesta. Nessuno potrà dire se Wanda Rutkiewicz avesse raggiunto il suo settimo Ottomila e sarà difficile, anche tra qualche anno, decifrare il suo carattere individualista, complesso e tormentato. Prima di partire per l’ultimo viaggio himalayano aveva confidato a Jozef Nyka: “Tutto ciò che mi mancherà dopo la morte saranno le montagne”.