1936 - 18/19 agosto. Alfonso Vinci con Paolino Riva e C. Giumelli salirono il Castello delle Nevére (Moiazza) parete Ovest, m. 900, VI° grado – tempo effettivo impiegato 19 ore, un bivacco, chiodi 32.
La via fu ripetuta dodici anni più tardi (1948) dai cortinesi: Lino Lacedelli, Luigi Ghedina e Menardi che la salirono senza bivacco valutandola V+.
1938 - 11 luglio. Alfonso Vinci con Paolino Riva salgono il Pizzo Ligoncio (Masino) parete Ovest-Nordovest, 700 m. Tempo impiegato12 ore, 40 chiodi – VI° grado. L’attacco originale, che comporta difficoltà estreme (70 m. 30 chiodi) viene aggirato sulla destra con variante meno diretta ma più facile. La via, considerata tuttora una classica, è valutata V° grado e A1.
1938 - 15 luglio. Alfonso Vinci con Paolino Riva vincono la Punta Milano (Masino) parete Ovest, 200 m. VI° grado – chiodi 25 di cui18 per il superamento di una placca strapiombante di 25 m. – ore 8/10.
La via fu ripetuta nel 1955 da Pier Luigi Bernasconi e Vittorio Meroni di Como che la classificarono V° e A1.
1939 – 16 agosto. Alfonso Vinci con Elia Bernasconi e Paolino Riva salirono per primi il Pizzo Cengalo cresta Sud-Sudovest - Punta Angela aprendo così lo splendido Spigolo Vinci. 350 m. chiodi 40 – VI° grado – 8 ore, valutata V° e V°+. Arrampicata bellissima considerata a ragione una classica, Può essere superata interamente in arrampicata libera.
1939 – 18 agosto - Punta Sertori parete Est, con Paolino Riva e Elia Bernasconi, m 200, 25 chiodi, VI° grado. La salita ora classificata V° e V°+, è considerata interessante sia per la difficoltà di alcuni passaggi che per le caratteristiche generali, indubbiamente innovatrici al tempo della sua realizzazione.