1988 - 9 luglio. In Val Parcellizzo alla Cima Scingino (2502 m.) Tarcisio Fazzini, Sabina Gianola e Norberto Riva, aprono sulla Parete Sud, Pilastro Sud-ovest una via che chiameranno “Chi si ferma è perduto” con difficoltà VII+. Un impegnativo itinerario di 10 tiri, poco attrezzato e con alcuni tratti in placca che richiedono attenzione. Pur se più facile della vicina Delta Minox, la via viene ripetuta meno frequentemente.
1988 - 4 settembre. In Val Parcellizzo alla Cima Scingino (2502 m.) Tarcisio Fazzini, Livio Gianola, Sabina Gianola e Norberto Riva, aprono sulla Parete Sud, Pilastro Sud-ovest una via che chiameranno Delta Minox, un eccezionale e difficile itinerario tra i più belli nel suo genere di arrampicata (placca). La roccia è super, le difficoltà elevate (VIII- obbligatorio, 12 tiri)e la chiodatura a spit è spesso distante.
1989 - 22 agosto. Tarcisio Fazzini e Norberto Riva sono sulla severa parete Nord-ovest del Pizzo Badile e aprono la diretta al Pilastro a Goccia, (Galli delle Alpi).una via con passaggi fino al VII°. L’ultima nata sul Pilastro a Goccia. Arrampicata molto tecnica su placche compatte e ripide. La chiodatura a spit spesso è abbastanza lunga ma i passi più difficili sono ben protetti.
1989 - Di alto tenore e massimo stile si rivela l’impresa di Tarcisio Fazzini, Norberto Riva e Sabina Gianola sulla splendida parete del Picco Luigi Amedeo, in alta Val Masino: la via Elettroshock, con difficoltà fino al 7b della scala francese e passaggi obbligatori di 7a, è paragonabile alle più difficili realizzazioni delle Alpi Occidentali.
Le vie di Tarcisio Fazzini, pur facendo uso di alcuni spit, sono improntate a una concezione classica, neo romantica, dove la linea logica della roccia resta determinante ai fini della concezione.