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John Swinnerton Phillimore – (1873 – 1926)

 

John Swinnerton Phillimore nacque il 26 febbraio 1873 a Boconnoc in Cornovaglia, figlio dell’ammiraglio Sir Augustus Phillimore.

Fu educato ad Oxford dove studiò letteratura antica.

Fu professore all’Università di Glasgow prima di greco – dal 1899 al 1906 – e poi di letteratura.

Nel luglio del 1900 sposò Cecily Spencer-Smith, figlia di un pastore.

Morì il 16 novembre 1926.

Fu membro del CAI (sezione di Agordo) oltre che, naturalmente, dell’Alpine Club.

John Swinnerton Phillimore praticò l’alpinismo esclusivamente nei gruppi dolomitici e quasi sempre assieme al reverendo Arthur Guy Sandars Raynor

L’annuario della SAT del 1890 riporta notizia delle ascensioni della Marmolada, della Tofana, della Vezzana, del Cimon della Pala, della Pala di S. Martino, della Civetta.

Ma si tratta solo di un assaggio.

(In effetti, nel 1890 Phillimore aveva solo 17 anni).

La grande stagione ha inizio nel 1895, quando i due amici ritornano nelle Dolomiti con maggiore sicurezza e più alte ambizioni.

Comunque John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Sandars Raynor arrampicarono sempre con guide prestigiose, su pareti difficili di montagne già salite, alla ricerca dei punti deboli di quello che chiamavano «il lato sbagliato» delle Dolomiti.

Queste vie furono generalmente nominate «vie inglesi»e questa ricerca aprì nuove prospettive sportive all’alpinismo.

L’alpinismo di Raynor e Phillimore si ispira ai modelli classici inglesi ma, nello stesso tempo, ne preannuncia la fine.

Tipici rappresentanti della upper class, appartenenti a importanti famiglie, ricevettero la loro educazione in esclusivi college, rigorosa sul piano culturale, morale e sportivo.

Raynor e Phillimore incarnano la figura del gentiluomo vittoriano anche nelle loro relazioni, estremamente contenute sul piano emotivo ed improntate ad una flemma squisitamente britannica, anche se non lesinano le espressioni di apprezzamento per le loro guide.

Tuttavia, diversamente dai numerosi altri gentiluomini inglesi che negli stessi anni frequentavano le Alpi, elessero a loro esclusivo terreno di gioco le Dolomiti

Con Raynor e Phillimore si fa strada l’idea che lo scopo dell’alpinismo non risiede unicamente nel raggiungimento di una vetta d’alta quota per la via più facile.

Anche una cima inferiore ai 3000m. è degna di essere raggiunta; e la stessa vetta ammette itinerari diversi distribuiti sui vari versanti.

Non solo, sono degni di essere percorsi anche itinerari che, per la loro difficoltà, appaiono illogici: si tratta dei Wrong Side offerti con tanta generosità dalle cime dolomitiche.

Negli scritti e nelle relazioni di Phillimore e Raynor si comincia ad intravedere un riflesso di ciò che Mummery andava proclamando apertis verbis nel suo “My Climbs in Alps and Caucasus” (1895).

 

 

 

 


1895 - 24 agosto. Il monte Civetta (3220 m.), venne scalato la prima volta da John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor con le guide Antonio Dinai e Giovanni Siorpaes, seguendo un itinerario che risente dell’affannosa ricerca dei passaggi.

Questa, che fu la prima via tracciata sull’immane parete Nord-Ovest, è nota come la Via degli inglesi.

 

1896 - 24 agosto. John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor con le guide Luigi Rizzi, fassano, e Antonio Dimai, cortinese, compirono la prima traversata della Pala di S. Martino.

 

1896 - 28 agosto. John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor con le guide Luigi Rizzi e Antonio Dimai, compirono la salita della parete Est del Catinaccio.

 

1896 - John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor con le guide Luigi Rizzi, e Antonio Dimai, realizzarono la terza salita alla Torre Delago nel Vaiolet.

 

1897 - La relazione su queste imprese venne pubblicata nel  sul Mittelungen del D.O.A.V. sotto il titolo Zwei neue Bergfahrten in den Dolomiten.

 

1897 - 6 agosto. Ingaggiato il solito Antonio Dimai il i due inglesi John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor salgono alla Cima della Tofana di Rozes per la parete Sud-Ovest.

 

1897 - 7 agosto. John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor a ritmo serrato con la guida Antonio Dimai tracciano una nuova via sulla Tofana di Mezzo.

 

1897 – 14 agosto. John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor, si trasferiscono nella zona del Pelmo e compiono la prima salita dal versante Nord, ancora indicata come Via degli inglesi.

Di questa impresa Arthur Guy Sandars Raynor e John Swinnerton Phillimore pubblicarono una relazione sulla Rivista del CAI del 1898: “Ascensione del Pelmo per la parete Nord verso la Forcella Forada”.

 

1897 - 22 agosto. Lasciato Antonio Dimai che aveva altri impegni, John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor si trasferirono a San Martino di Castrozza dove, sotto la guida di Michele Bettega e Antonio Tavernaro, realizzarono un’altra notevole impresa alla Cima della Madonna per la parete Sud – una via che è tuttora valutata di II° e IV° grado.

 

1897 – 25 agosto. Con le guide Michele Bettega e Antonio Tavernaro i due inglesi John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor compiono la traversata della Cima Pradidali da Sud-Est a Nord-Ovest.

 

1897 – 26 agosto. John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor con Michele Bettega e Giuseppe Zecchini, compiono la prima salita della Torre Dresda.

 

1897 - 27 agosto. Le due guide Michele Bettega e Giuseppe Zecchini accompagnano John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor nella prima ascensione e traversata della Punta e Pala del Rifugio. Anzi, furono proprio i primi salitori ad associare a queste due cime il nome del rifugio e della sezione del D.O.A.V. che lo stava costruendo in quei giorni.

 

1898 – Gli inglesi John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Sandars Raynor con le guide Antonio Dimai e Zaccaria Pompanin aprono la prima via ( una delle più lunghe delle Dolomiti, oltre 1200 m. di dislivello) sullo sperone Sudest dell’Antelao.

 

1898 – estate. Ritroviamo John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor con la guida Antonio Dimai a cui si affianca Michele Innerkofler.

I quattro tracciano una via sulla parete Nord della Cima Una, scalano l’Antelao per la parete Sud (“una delle più lunghe e belle arrampicate delle Dolomiti” la definisce Antonio Berti ), e compiono la seconda salita da Nord del Sassolungo.

 

1898 - John Swinnerton Phillimore tenne una conferenza davanti ai soci dell’Alpine Club dal titolo significativo: “The Wrong Side of some Dolomites”.

 

1899 – estate. Fu l’ultimo anno che i due amici John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor dedicarono all’alpinismo. Iniziarono con lo spigolo Sud del Cristallo.

 

1899 – 22 agosto. John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor, guidati da Agostino Verzi e Antonio Dimai, tracciarono una via sulla parete Sud della Costa del Bartolo, la più evidente delle punte del Pomagagnon. La discesa avvenne per la «quinta cengia».

 

1899 – 25 agosto. John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor, arrampicarono sulla Croda del Lago, sempre accompagnati da Antonio Dimai.

 

1899 - Alla fine di agosto, solo John Swinnerton Phillimore tornò nelle Pale dove salì il Campanile di Castrozza, il Campanile di Roda e la Cima di Val di Roda, accompagnato da Michele Bettega.

 

1900 - La Rivista Mensile pubblicò un resoconto di John Swinnerton Phillimore: “Nuove ascensioni nelle Dolomiti d’Ampezzo”.