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Rolando Larcher – (1965 - ) - CAAI

 

 

Rolando LarcherRolando Larcher (Rolly) è nato nel 1965, vive a Mattarello assieme a Letizia e al figlio Alessandro. Lavora alla Questura di Trento. Ha iniziato a scalare nel 1981 e dal 2000 fa parte del prestigioso Club Alpino Accademico Italiano. Papà Renato, fortissimo arrampicatore, gli ha trasmesso la passione per l’alpinismo. Dopo essersi dedicato alle falesie e alle gare con risultati di livello altissimo, nel 1988, prova a sperimentare uno stile nuovo che forse avrebbe appagato il suo bisogno di difficoltà, di estetica e di qualità della roccia. Quest’esperimento consisteva nel cercare linee compatte, non proteggibili con metodi tradizionali, scalarle in libera dal basso, usando il trapano elettrico solo per mettere le protezioni e mai per la progressione. Rolando scopre così la sua dimensione ideale, il connubio perfetto per le sue due grandi passioni: l’arrampicata estrema e la montagna. Da allora ha continuato evolvendo e migliorando questo stile, portandolo dalle Dolomiti alle montagne del Messico, del Madagascar, del Marocco, della Turchia. Larcher ha scalato anche in Australia, Thailandia, Libia, Argentina, Canada e più volte negli Stati Uniti. Considerato tra i più forti arrampicatori, attualmente continua per questa strada, che necessita di molta preparazione atletica e di molta falesia, scoprendo in tal modo i suoi lati più reconditi che gli permettono di non annoiarsi e soprattutto di non ripetersi. L’alpinismo tradizionale lo pratica lo stesso, ripetendo ed aprendo vie, fonte ulteriore di divertimento ed avventura. È da pochi giorni rientrato dall’ultima avventura in Patagonia.

 

1994Rolando Larcher decide di attaccare la parete Sud della Marmolada armato di trapano a batteria. Tutti i movimenti vengono fatti in libera e la spittatura è molto distante. La breve via che ne scaturisce, 4 tiri con difficoltà fino all’8a, prende il nome di Coitus Interruptus (Coito Interrotto). L’uso sistematico di spit su questa “storica” parete riaccende le mai sopite polemiche sull’uso dei “chiodini speciali”.

 

2002 - Elio Orlandi, con Fabio Leoni e Rolando Larcher tentano una nuova via sul Fitz Roy sul versante Nord-Est, ma il maltempo li aveva ricacciati indietro.