Divenne guida della valle di Saas.
1872 - Raggiunse la fama persuadendo William Martin Pendlebury ad avventurarsi sulla parete Est del Monte Rosa. Decisione che fu coronata dal successo.
1872 - 22 luglio. Una cordata di inglesi che, visitando da semplici turisti le miniere aurifere di Pestarena, hanno la fortuna di incontrare casualmente Ferdinand Imseng vallesano trapiantato sin da ragazzo a Macugnaga come pastorello e poi come minatore per scacciare la fame, salgono per primi la parete Est del Monte Rosa. Ed tutto suo il merito della "prima" che chiude uno dei maggiori conti dell'alpinismo classico.
L'altra guida della cordata, Gabriel Spechtenhauser detto "Gaber", dell'Ortztal, tentenna di fronte alle difficoltà e al rischio. Il decisionismo di Ferdinand Imseng risulta provvidenziale. Ma tra i vincitori c'è una terza guida, Giovanni Oberto, di Macugnaga, titolare dell'albergo Monte Moro che ha colmato le lacune ricettive della prima parte del secolo.
1872 – 24/25 luglio. Ferdinand Imseng innamorato del Cervino, fu sulla cresta dell’Hornli con Richard Pendlebury, William Martin Pendlebury, Charles Taylor, Peter Taugwalder Jr e Gabriel Spechtenhauser.
Vi ritornò per altre quattro volte.
1875 – 2/3 agosto. Ferdinand Imseng fu sull’Hornli con Luigi Brioschi, Abraham Imseng e P. J. Andermatten.
1876 – 7/8 agosto. Ferdinand Imseng fu sull’Hornli con L. de Notaras e Abraham Imseng.
1872 - 1/2 settembre Ferdinand Imseng fu sull’Hornli con George Augustus Passingham e Franz Joseph Andermatten.
Mise a segno anche tre ascensioni sulla cresta del Leone.
1877 – 13/14 agosto. Ferdinand Imseng fu sulla Leone al Cervino in compagnia di Quintino Sella, Corradino Sella, Carlo Sella, Alessandro Sella, oltre Luigia Biraghi dell’Oro, Jean Antoine Carrel, Jean Baptiste Carrel, Louis Carrel, Jean Joseph Maquignaz e Victor Maquignaz.
1877 - 19 agosto. Ferdinand Imseng fu sulla Leone con W. H. Grenfell, J. H. Peebles, Abraham Imseng e A. Maurer.
1877 – settembre. Ferdinand Imseng fu sulla Leone con E. P. Jackson (con la moglie), Abraham Imseng e Benjamin Imseng.
1879 - Ferdinand Imseng con George Augustus Passingham e Ludwig (Luis) Zurbrücken (chiamato Aloys Zurbriggen nelle guide SAC), effettuarono dal versante di Zinal, parete Ovest la prima ascensione della vetta del Weisshorn (4505 m.), molto pericolosa a causa delle scariche di sassi («ronzavano e urlavano nell’aria in modo davvero sgradevole»).
1879 – 28/29 agosto. Ferdinand Imseng fu sull’Hornli con Rob von Lendenfeld, John Taylor, S. Santo, Peter Jr. Taugwalder e Ambros Supersaxo.
1879 - 1 settembre. Un altra grande prova sul Cervino fu data da Ferdinand Imseng sulla cresta di Zmutt, insieme a William Penhall e Ludwig Zurbrücken. Si trattava del percorso parziale per raggiungere la parete Ovest.
1879 - 3 settembre. Ferdinand Imseng fu altresì sulla parete Ovest della cresta di Zmutt con William Penhall e Ludwig (alias Luis, Aloys) Zurbrücken. (prima salita parete Ovest). Denominata in seguito via Penhall.
1881 – 8 agosto. Una valanga staccatasi dalla parete Est del Monte Rosa travolse e uccise Damiano Marinelli e le sue guide Ferdinand Imseng (primo salitore della parete nel 1872) e Battista Pedranzini di Santa Caterina Valfurva. Un quarto alpinista, il portatore Alessandro Corsi, unico superstite scese a Macugnaga a dare l’allarme.
E’ la fine prematura di una grande guida, Ferdinand Imseng. Quasi una meteora, che però ha fatto in tempo a lasciare il segno anche sulla Est della Nordend ( con il fratello Abramo e il milanese Luigi Brioschi), sulla Ovest del Cervino e sui Mischabel. Al cimitero di Chiesa Vecchia è ricordato con una scarna epigrafe su un rustico granito: "Bonne guide, honnète homme". Un epitaffio esemplare, come la sua troppo breve esistenza.