E’ nato nel 1962, vive a Riscone (Reischach), in Alto Adige, con la moglie e i figli Jonas e Catarina, di tre e due anni.
Arrampica dal 1982. E’ guida alpina dal 1992, nonché istruttore delle guide.
Alpinista completo, forte arrampicatore sportivo (8a vista, 8b+ lavorato, 6 vittorie alle competizioni di arrampicata sportiva delle guide alpine, compresa quella del 2000).
Negli ultimi anni, oltre ad alcune prime salite su importanti pareti nel mondo (Shivling, Fitz Roy, poi anche in Giordania, in Groenlandia), ha svolto un’intensa attività sulle Alpi, salendo tra le altre le Nord dell’Eiger e del Cervino in invernale.
1989 – Seguendo l’esempio Kurt Albert e compagni, riattrezzando a spit alcune soste, Christoph Hainz e H. Palhuber liberano lo Spigolo degli Scoiattoli alla Cima Ovest di Lavaredo (7a).
1990 - Christoph Hainz e Osvald Celva, raggiungono il IX° grado sulla sfruttatissima parete Sud-ovest della Cima Scotoni.
In sei giorni, a più riprese, per un totale di 46 ore effettive di arrampicata, realizzano il loro capolavoro: la loro via, aperta senza spit, si chiama Zauberlehrling (Apprendista Stregone).
Sono ventitré lunghezze di corda con difficoltà fino al 7b+. I 700 metri di parete sono vinti con 88 chiodi normali e protezioni veloci (nuts, friends) e sono percorsi in libera rotpunkt.
La via è tracciata tra la Dibona e la Hyperscotoni. Viene giudicata ancora più difficile del leggendario itinerario dei fratelli cecoslovacchi Miroslav e Michal Coubal alla Cima Grande di Lavaredo (IX-).
L’assoluto rigore etico sarà premiato con la definizione di “Il Pesce degli anni ‘90”, riferendosi alla famosa via Attraverso il Pesce della Marmolada.
1991 - Christoph Hainz è ormai uno dei più preparati arrampicatori-alpinisti degli anni Novanta e si riconferma in compagnia di Valentin Pardeller, che salgono senza spit un grande itinerario di 27 lunghezze di corda sul pilastro della Punta Tissi, in Civetta: difficoltà fino all’ottavo grado.
«A proposito di alcuni tiri trovati attrezzati da spit da una cordata precedente, Christoph Hainz scrive sul libro del rifugio: “Noi non abbiamo capito come si può maltrattare la roccia con degli spit, visto che ci sono delle fessure bellissime per mettere friend e nut. Si vede che la gente non ha ancora capito che si deve accettare anche l’impossibile (che per qualcuno o un’altra generazione non risulta impossibile). Noi non abbiamo il diritto di rovinare e rubare ai prossimi (prossime generazioni) i “problemi in roccia”. Altrimenti facciamo un passo indietro invece di andare avanti… Chi cerca vie difficili ben attrezzate con spit può scalare in Verdon ecc…Ma esiste anche oggi della gente che cerca l’avventura in montagna…”».
1991 – La prima ripetizione sulla Nord della Cima Grande di Lavaredo della via In Ricordo di Claude Barbier è opera degli altoatesini Christoph Hainz e Valentin Pardeller. I due hanno salito la via con un bivacco e Christoph Hainz ha superato tutti i tiri a vista tranne uno che era bagnato. Il secondo giorno, due tiri sotto la cengia, i due alpinisti sono stati sorpresi da un violentissimo temporale; sono tuttavia riusciti a uscire dalla parete e sono scesi lungo la Normale con pioggia e grandine.
1993 - 31 maggio, gli altoatesini Hans Kammerlander e Christoph Hainz superano in 24 ore il pilastro Nord dello Shivling; arrampicando leggerissimi, con una decina di chiodi, un friend e una corda soltanto.
1996 – Christoph Hainz traccia e poi libera das Phantom der Zinne. Il tiro più difficile è in comune con la via dei Kolibris ed è valutato 7c+. Sulla Nord della Cima Grande di Lavaredo
1997 – Christoph Hainz percorre in prima solitaria invernale la via dei Kolibris sulla Nord della Cima Grande di Lavaredo.
1999 – La prima invernale sulla Nord della Cima Grande di Lavaredo della via In Ricordo di Claude Barbier è ancora opera degli altoatesini Christoph Hainz e Kurt Astner già suo compagno in diverse prime salite. I due hanno salito la via in alternato e con due bivacchi. Christoph Hainz racconta di aver trovato su uno dei tiri chiave della via (L7) «una brutta sorpresa: uno spit senza piastrina. Qualcuno aveva messo lo spit dove prima non c’era, rovinando così uno dei tratti chiave. Ero veramente arrabbiato; mi è sembrato veramente irrispettoso nei confronti di chi è salito prima e senza spit».
1999 – Ma in fatto di difficoltà pura sono sempre Christoph Hainz e Mauro “Bubu” Bole a tenere banco.
1999 – Christoph Hainz e Urban Ties liberano Alpenliebe (Amore alpino) alla Cima Ovest di Lavaredo. (max 7c, spit).