Fabio Giacomelli nasce a Trento il 16-2-1958 e vive con Silvana e Alessio e Debora a Sardagna di Trento. Muove i primi passi sulla roccia nel 1975, scalando le montagne di casa (sulla Vigolana). Fabio arrampica da quasi trent’anni portando avanti una tradizione di famiglia: infatti il fratello maggiore Franco è Guida alpina, Renata Rossi, la compagna di quest’ultimo è stata a sua volta la prima Guida Alpina italiana. Il fratello Gigi, caduto durante un’ascensione solitaria nel Gruppo di Brenta, è stato uno straordinario arrampicatore, uno dei più forti della sua generazione. Giorgio il più giovane anch’egli con questa passione.
Fu proprio il “richiamo di sangue” ad avviarlo all’arrampicata su roccia, cogliendo i primi successi nella Valle del Sarca con numerose prime ascensioni e le prime ripetizioni delle vie più difficili nelle falesie appena chiodate (sono gli anni ottanta). Prima di dedicarsi all’attività alpinistica praticò molti sport che concorsero nel permettergli di sviluppare un fisico leggero e potente allo stesso tempo.
Negli stessi anni esperimenta l’arrampicata sulle torri di arenaria in Cecoslovacchia in compagnia di undici tra i più forti arrampicatori italiani e decide di sperimentare l’arrampicata estrema degli USA ripetendo molte vie sulle montagne del Colorado, Wyoming, Yutha e California. Fabio è un alpinista completo, dotato di grandi doti arrampicatorie che gli permettono di aprire moltissime vie nuove lungo le pareti più difficili delle Dolomiti, in particolare del Gruppo di Brenta. All’inizio degli anni novanta decide di “vivere” l’esperienza dell’attività speleologica, entra in un altro mondo, quello più nascosto ma altresì affascinante. La sua determinazione e passione per tutte le cose che decide di sperimentare lo portano ad eccellere in tutti i campi ed in breve tempo entra a far parte del soccorso Speleologico Trentino. Per diversi anni si dedica alla speleologia senza però trascurare il grande alpinismo: le grandi arrampicate, le cascate di ghiaccio e persino lo sci d’alpinismo. Fabio si dedica con entusiasmo anche all’arrampicata sportiva e al canyoning mantenendo fede alla sua peculiarità di salire “sopra e sotto terra”.
2003 - Elio Orlandi con Fabio Giacomelli ritorna sul versante Nord-Est del Fitz Roy per ritentare la via diretta “idealmente” già tracciata l’anno precedente, ma nuovamente il tempo pessimo non permette la realizzazione.