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John Jermyn Corwell – (1838-1863)

 

 

1860 - I primi a salire sul Gran Paradiso (su cui è tata collocata una statua bianca della Madonna) furono gli inglesi John Jermyn Corwell e W Dundas, guidati da Michel Payot e Jean Tairraz di Chamonix.

L’ascensione fu portata a termine con un freddo glaciale e non senza incidenti. Jean Tairraz fece un volo di sei metri che fu arrestato da Dundas, e Michel Payot, dopo aver tagliato gradini per un periodo di tempo interminabile, giunse sulla cima con le mani quasi congelate.

Data la scarsa visibilità e la minaccia di temporale abbandonarono la cima in fretta, scivolando giù per il pendio nevoso e terminando la discesa in sole tre ore. Il giorno dopo, per godersi il panorama, John Jermyn Corwell e Michel Payot scalarono di nuovo la montagna.

«Per far piacere a Payot, contai attentamente i gradini che aveva tagliato il giorno prima. Ne contai 1275, un risultato di cui fu piuttosto orgoglioso essendo, com’egli disse, il maggior numero di gradini che fosse mai stato realizzato in un giorno da una guida di Chamonix». L’ascensione richiese cinque ore, quattro meno del giorno precedente – una conferma di quale svantaggio procurasse ai pionieri l’assenza dei ramponi.

La via che seguirono è in pratica l’odierna via normale, che attualmente inizia al Rifugio Vittorio Emanuele, una costruzione che, con il suo tetto in alluminio, ricorda più un hangar che un rifugio. Tuttavia il rifugio è comodo e in ottima posizione per ammirare il duomo di ghiaccio del Ciarforon, ma la configurazione del terreno impedisce la vista del Gran Paradiso prima dell’inizio della scalata.

 

Il ventiduenne John Jermyn Corwell, quello stesso anno, fece altre due prime ascensioni nel gruppo e l’anno seguente fu un membro della comitiva che fece la prima ascensione del Nordend.

Purtroppo morì tre anni dopo per una malattia contratta in Italia dopo aver scalato il Monte Rosa.