Originario della Valfurva, dove è nato nel 1914, e discendente da antico ceppo montanaro, ottavo di una numerosa schiera di fratelli, a 14 anni era già fuori casa per cercarsi un lavoro e farsi una posizione.
Chiamato alle armi in ancor giovane età ha avuto la possibilità di affinare la sua preparazione presso la Scuola Militare Alpina oltre che di arricchire il suo bagaglio tecnico come alpinista e come scalatore.
Ultimato il servizio di leva è entrato nella polizia confinaria ed ha operato in Valtournanche dove è rimasto per 17 anni.
E’ stato campione italiano di sci da fondo e di discesa libera.
Nel dopoguerra Compagnoni si è stabilito definitivamente a Cervinia dove ha ricominciato tutto da capo impegnandosi per diventare Guida Alpina e Maestro di sci.
A Cervinia ha intrapreso anche l’attività di albergatore pur continuando a condurre clienti sul Cervino e sul Rosa.
Il Cervino, sul quale è stato almeno cento volte, è sempre stato la sua passione: ha percorso la Cresta di Furggen, la direttissima alla Cresta De Amicis, con traversata alla parete Sud, salita alla vetta e ritorno per la Cresta di Zmutt e per la galleria Carrel: una notevole impresa.
Il 14 Agosto, 1942 con Luigi Carrel e Alfredo Perino discese la Cresta De Amicis.
Fu sulla Leone con Modesto Pratolini il 16 Febbraio 1949 e il 26 Febbraio dello stesso anno con Carlo Fay.
Ha percorso numerose volte la Via Albertini alla Dent d’Hérens ed ha effettuato innumerevoli interventi di soccorso in montagna.
Convocato per la spedizione italiana al K2 nonostante i suoi 40 anni, Compagnoni è stato un po’ il punto di riferimento degli alpinisti della spedizione.
E’ stato lui, con la sua saggezza, ad incitare i compagni a reagire allo sconforto che la morte di Mario Puchoz aveva causato.
Ed è ancora lui che assume la guida e la responsabilità dell’ultimo, decisivo balzo: uno sforzo davvero incredibile.
Solo la forte fibra che gli viene da generazioni montanare cresciute nelle vallate di confine gli ha consentito di reggere al terribile logorio dell’avventura alle quote elevate.
A quei tempi, i materiali e le tecniche di salita richiedevano un impegno decisamente superiore a quello richiesto agli odierni specialisti himalayani.
Quando gli è stato chiesto di descrivere l’emozione di arrivare primo su di una vetta inviolata, Compagnoni ha risposto: “Mi sono inginocchiato e ho pianto. Non mi vergogno di dirlo. Ho pensato alla mia famiglia, ai miei figlioli. Poi, ho piantato la bandiera italiana”.
Per quell’impresa gli è stata conferita la medaglia d’oro al valor civile.
Sull’avventura al K2, Compagnoni ha scritto un libro che ha avuto un notevolissimo successo.
“Uomini sul K2” Veronelli, Milano 1958.
Aveva quarant’anni quando arrivò in vetta alla seconda montagna del mondo. Ma un particolare gli piace rievocare di quell’epoca.
Sì, non ci voleva credere, quando gli hanno comunicato che faceva parte della spedizione. “Allora” dice, “non c’erano i materiali che ci sono adesso. La maggior parte li abbiamo sperimentati noi, anche per le spedizioni successive. Non si sapeva che alimentazione si dovesse adottare alle alte quote: avevamo delle tabelle alimentari che, in pratica, si sono rivelate completamente inutilizzabili. Siamo tornati dall’assalto finale completamente disidratati e abbiamo dovuto bere 5-6 litri di liquidi per reidratarci.
Anche l’acclimatazione, senza la quale non avremmo potuto sopravvivere sopra gli ottomila senza ossigeno, è avvenuta per caso, perché il maltempo ci ha tenuti fermi giorni e giorni ad alta quota”.
Il K2 (8611 m.) più che un nome è una sigla: K significa Karakorum e 2 è un numero che fu adottato per indicare, in progressione, una serie di rilievi topografici. (Chogori).
E’ la seconda vetta del globo e fa parte della grandiosa catena che sorge tra Cina, India e Pakistan.
La spedizione vittoriosa di cui fece parte Compagnoni era composta di 12 fortissimi scalatori guidati da Ardito Desio.
L’assedio è durato 72 giorni: il 31 luglio 1954 Compagnoni e Lacedelli furono in vetta.
1954 - 31 luglio. K2 o Chogori. m. 8.611 Achille Compagnoni e Lino Lacedelli.
2009 - 13 maggio. Achille Compagnoni è morto in mattinata all’ospedale di Aosta, dove era stato ricoverato da un mese per problemi legati all’età. Era nato 94 anni fa a Santa Caterina Valfurva e viveva a Cervinia. Dal 1934, per 18 anni, svolse servizio al 5° reggimento alpini dove conquistò la fama di grande alpinista. Convocato da Ardito Desio per far parte della spedizione italiana sul K2, fu il primo a conquistarlo il 31 luglio 1954 con Lino Lacedelli. In quell'occasione riportò il congelamento di alcune dita delle mani, che gli causarono un lungo ricovero al rientro dalla spedizione.