(Milano 1898 – Pavia 26 aprile 1945) Bruno Castiglioni. Volontario nella Grande guerra, combatté in Val Posina e sul Tonale. Si laureò in geologia a Padova nel 1920 con una tesi sulla geomorfologia della Cirenaica. Come alpinista frequentò le Dolomiti, gravitando nell’ambiente del CAI di Padova e di Venezia, allora sotto l’influenza di Antonio Berti.
Negli anni Venti arrampicò spesso (anche da capo cordata) con il fratello Ettore Castiglioni, di dieci anni più giovane: fece alcune prime salite, sul Pelmetto (1923), nelle Pale di San Lucano (1924), sul Sass de Mura (1925).
Alcune ascensioni furono dovute ai suoi obiettivi di ricerca glaciologica, soprattutto in Civetta e nelle Pale di San Martino.
Nel 1924 pubblicò una guida alpinistica su Il Comelico e il gruppo del Popera; collaborò poi, per le parti dedicate alla glaciologia e alla geologia, alla Guida delle Dolomiti orientali di Antonio Berti e a quella delle Pale di San Martino del fratello Ettore Castiglioni.
Insegnò dal 1929 come libero docente all’Università di Padova; ebbe in seguito la cattedra di geologia a Messina e poi a Pavia. Agli anni Trenta risalgono importanti studi sulla depressione orografica Agordo – Primiero e sui fenomeni di cattura fluviale a seguito della colmazione di valli.
Fra le sue opere di argomento dolomitico: Osservazioni morfologiche sulla Valle di Fassa (1922), Osservazioni glaciologiche nel Gruppo della Civetta (1930); Il gruppo delle Pale di San Martino e valli limitrofe (1939).
Richiamato nel 1939 fu inviato in Albania e studiò la morfologia di quella regione, che descrisse in un contributo pubblicato nel 1943.
Bruno Castiglioni fu ucciso da un soldato tedesco il 26 aprile 1945, mentre tentava di convincere una pattuglia a deporre le armi, in una città ormai liberata.