Luca Campagna nasce a Rovereto il 9 aprile 1967 e vive a Zocchio, un piccolo paesino della Vallarsa vicino a Rovereto in provincia di Trento con Barbara la sua ragazza e la sorella Cristina.
Appassionato di sport da sempre inizia prestissimo la sua attività sportiva, per sei anni pratica l’atletica leggera a livello agonistico che lascia a 17 anni per dedicarsi definitivamente all’alpinismo. Si forma in quella scuola d’alpinismo che è l’ambiente roveretano arrampicando con maestri come Graziano “Feo” Maffei, Giuliano Stenghel, Sergio Martini, acquistando pian piano sensibilità per quello che è per lui l’aspetto più affascinante dell’alpinismo e cioè il contatto con i grandi spazi naturali incontaminati. Negli anni si dedica a tutte le branche dell’alpinismo compreso quello solitario e lo sci estremo che lo portano a ripercorrere centinaia di vie classiche e moderne in Dolomiti, Monte Bianco e Alpi centrali.
Su roccia, in Dolomiti apre piu’di venti vie nuove, si dedica alle cascate di ghiaccio e nel 1993 inizia l’attività extraeuropea con la spedizione al Broad Peak m. 8048. Successivamente altre due spedizioni agli 8000 Tibetani e Nepalesi e nel ‘96 dopo aver raggiunto la vetta del Manaslu m. 8167 in compagnia di Sergio Martini senza ossigeno ne portatori il tragico copione che si ripete spesso sugli 8000 ; la bufera che ostacola e rallenta la discesa degli alpinisti e la morte per sfinimento di un compagno Giapponese. Si dedica anche alle cascate di ghiaccio aprendo nuovi itinerari e vivendo entusiasticamente con diversi compagni tra cui Diego Mabboni la nascita del Dry Tooling. Negli anni a seguire sarà nell’Artico (Terra di Baffin , Artico Canadese ) poi in Madagascar, nella Yosemite Valley in California, e nel 2001 con Fabio Pasini attraversa la penisola di Cumberland nell’Artico Canadese.
Ora, mentre continua ad arrampicare, sogna la Groelandia e i Poli. Luca Campagna ha un fisico incredibile: alto, magro, un talento naturale, ma non ha nessuna voglia di passare le ore sulle piccole falesie. Ama la montagna e, in particolare, la ricerca del problema alpinistico, la gioia di aprire nuove vie, e così via.