1958 – Lothar Brandler e Dietrich Hasse dedicano sulla Parete Rossa della Roda di Vael (Catinaccio) una via ad Hermann Buhl, sono 400 metri saliti con 200 chiodi e 8 chiodi ad espansione.
1958 – luglio. Una volta scalate tutte le pareti Nord, è ora la corsa alla “direttissima” a tenere banco.
Con cinque giorni di arrampicata, bivaccando in parete con un cordino di collegamento alla base per i rifornimenti, i tedeschi Dietrich Hasse, Lothar Brandler, Jorg Lehne e Sigi Low tracciano la via diretta nel mezzo della parete Nord della Cima Grande di Lavaredo. Usano 180 chiodi normali e 15 a espansione, oltre a vari cunei di legno. La scalata, che pure presenta numerosi tratti di dura arrampicata libera, desta forte scalpore. Non esistono più pareti impossibili, commenteranno alcuni. Dal punto di vista strettamente tecnico, la salita di Hasse e compagni segna l’esordio, nelle Dolomiti, quella che molti anni dopo sarà perfezionata come tecnica big wall.