1930 - 24 agosto. Giovanni Andrich e Attilio Tissi ripetono la via Preuss alla Cima Piccolissima di Lavaredo in poco più di due ore e scoprono con soddisfazione di non essere stati impegnati al loro limite.
Uno dei lati più simpatici del carattere di questo gruppetto agordino è il vivo senso di competizione verso l’egemonia dei tedeschi, direi un orgoglio patriottico che non giunge mai a sconfinare nel nazionalismo: non si dimentichi che Attilio Tissi fu sempre un dichiarato antifascista ed ebbe non pochi guai durante la sua carriera per aver manifestato apertamente le sue idee.
Comunque, il successo sulla Piccolissima di Lavaredo riempì i due di entusiasmo e li convinse a tentare la ripetizione della Solleder al Civetta, il “boccone” proibito agli italiani, una salita dove fino ad allora solo austriaci e tedeschi erano riusciti.
<<… Quest’ultima impresa – a quel tempo particolarmente rispettabile e tutt’altro che consueta ad arrampicatori italiani – suscita vero e proprio entusiasmo nell’amico Biadene, il letterato della compagnia. E Biadene viene fuori con un discorso un po’ matto, ma che, apparentemente, non fa una grinza: “State a sentire: in due ore o poco più avete fatto la Preuss. La “direttissima” della Civetta è, su per giù, come sei Preuss una sopra l’altra. “Ergo”, in una quindicina di ore o giù di lì dovreste farcela tranquillamente!”. Roba da chiodi, ma il bello si è che le cose dovevano andare proprio così!…>> (P. Rossi, La Grande Civetta).
1930 - 31 agosto. Venne così compiuta la prima ripetizione italiana della Solleder da Attilio Tissi e Giovanni Andrich, seguiti a poca distanza da Hans Steger e Paula Wiesinger.