1977 – Entra in scena un altro grande dell’alpinismo: Riccardo Bee. La sua carriera è un susseguirsi di prime ripetizioni, di prime solitarie, di prime invernali e di prime assolute, portate a termine anche in solitaria.
Molte delle vie di Riccardo Bee non hanno avuto alcuna ripetizione pur essendo realizzazioni estreme ed impegnative. Ma forse sono troppe misteriose e nascoste.
Riccardo Bee muore a Natale 1982, in completa solitudine.
Alessandro Gogna, ricordando il grande alpinista, si chiede amaramente: «(…) se valga la pena essere un grande alpinista, forse è davvero meglio andare a giocare con gli spit».
1977 – Riccardo Bee, apre delle vie “all’americana” sul Burel (Gruppo dello Schiara).
1977 - Giovanni Groaz, con Riccardo Bee e Franco Miotto salgono la parete Sud Ovest del Pelmo, dove a cento metri dall’uscita sono costretti al ritiro per il brutto tempo. Alcuni giorni dopo, la cordata si cala dall’alto e termina la via.
1979 - Franco Miotto, Riccardo Bee e Stefano Gava continuano il loro alpinismo esplorativo con la salita dello spigolo Sud Ovest dello Spiz di Lagunaz, 1500 metri di strapiombi e placche. Piantano tre chiodi a pressione, forse solo perché così impone la tradizione dell’artificiale. Ma intanto, il disinteresse momentaneo per le grandi pareti accende i riflettori su altri eventi.
1980 – Sulla parete Nordovest dell’Agner, lo specialista Riccardo Bee sale realizzando la prima solitaria.
1982 - Riccardo Bee crea una “direttissima” sulla parete Sud dell’Anticima del Piz Serauta. E’ solo, e sale 550 metri di 5c e A4.